Canta Caparezza: “Io sono vivo, ma non vivo perché respiro, mi sento vivo solo se sfilo la stilo e scrivo”.
E’ un pò quello che succede a me, grafomane dall’età di 6 anni, che trova conforto nelle onde d’inchiostro liquido (preferibilmente blu) che come fluido stellato, spuntano da una bacchetta magica tenuta in punta di dita. Era inevitabile prima o poi che da tale e tanto esercizio uscisse fuori un romanzo.
Un mio amico scrittore dice che non esiste storia che non merita di essere raccontata, così, quando in un bosco, dei fantasmi hanno iniziato a sussurrarmi un racconto, non ho avuto altra scelta che trascriverlo. Da ciò ne consegue che il merito della trama non è mio, che ho solo provato ad intrecciare parole per dar voce ai protagonisti. Sono stata il corpo posseduto dai personaggi, che hanno mosso le mie mani e guidato i miei pensieri.
Ne è uscito fuori un libro che parla di Resistenza, di coraggio ed amicizia, di come la Storia condizioni le storie e di come queste, nonostante tutto, riescano a non soccombere lottando per continuare comunque ad amare.
Siamo in Slovenia, è il 1943 e in una foresta sta per accadere qualcosa di memorabile…
Resto in attesa di leggere il seguito… 😉
Spero presto
Ottima iniziativa. La seguirò con attenzione. Un abbraccio e in bocca al lupo
😉
Ti sostengo da anni. Il romanzo non è ancora stato pubblicato ed hai già una fan fedelissima, quindi: coraggio!
:-*